Non sono un medico ne uno statista forse un inguaribile ottimista? Ogni problema ci costringe a trovare una soluzione e quindi a studiare, a pensare a fare qualcosa di nuovo. Ma, a prescindere dalla soluzione sanitaria che si troverà, mi chiedo se questo evento non possa costringerci a chiederci se il modello di vita che da alcuni anni il mondo “occidentale” ha deciso di dotarsi, sia il migliore possibile. Ma se non lo fosse, quale sarebbe quello “migliore”? Forse l’errore è proprio ragionare pensando a due tipologie di risultato, uno migliore-uno peggiore, uno bianco-uno nero, uno giusto-uno sbagliato…? Approfittiamo di questa emergenza sanitaria vera o presunta che sia, non ha importanza, per riflettere sull’opportunità che ci offre per pensare con uno schema diverso, forse, senza schemi?