Quanto dovreste guadagnare per stare bene? Questa domanda contiene in sé una trappola, perché sappiamo bene, per la ben nota maledizione del treadmill, che una volta raggiunta quella cifra ideale avremo bisogno di ancora più denaro, perché nel frattempo saranno cresciute le nostre spese e le nostre ambizioni.
In realtà, non importa la cifra assoluta che guadagniamo. Importa quanto riusciamo a gestirla e a suddividerla tra spese e accantonamenti. Ad esempio, il milionario T. Harv Eker, autore di La mente dei milionari, indica uno schema ben preciso per creare sei “salvadanai” in cui suddividere le nostre entrate. Possono essere considerate come un obiettivo da raggiungere gradualmente, ma anche un check-up di come le nostre abitudini nel gestire il denaro ci avvicinano o ci allontanano dalla libertà finanziaria. Vediamole insieme.
Recipiente n.1: spese necessarie (50% delle entrate)
Le spese necessarie sono quelle di cui non possiamo fare a meno: il cibo, l’affitto o la rata del mutuo, le bollette di luce, gas e telefono, le spese per macchina, assicurazioni ecc. Spendere solo il 50% delle proprie entrate per le necessità può essere un obiettivo molto ambizioso per molti, ma la prima cosa da fare è di eliminare dal computo le spese non necessarie.
Ad esempio, quanti servizi ci vengono offerti a “solo XX euro al mese” di cui non abbiamo bisogno? Facciamo una lista di tutto quello che spendiamo mensilmente e domandiamoci se veramente sono necessarie o possono essere tranquillamente eliminate. Ad esempio, l’abbonamento alla tv satellitare o cenare fuori più del necessario. Tutte queste spese, che a volte ci sembrano irrisorie se prese singolarmente, vanno a incidere spesso pesantemente sulla quota delle nostre entrate che possiamo accantonare invece di spendere. Non dico che vadano eliminate del tutto: semplicemente, devono trovare le risorse non in questo ‘salvadanaio’, ma in uno degli altri cinque.
Solo quando avremo sfrondato tutte le spese non necessarie, se non raggiungiamo ancora il 50%, allora possiamo pensare a come guadagnare di più.
Recipiente n.2: Libertà finanziaria (10% delle entrate)
Questi soldi servono a creare un piano a lunga scadenza per la libertà finanziaria. Non devono mai essere usati se non per creare rendite passive, cioè entrate che non implicano maggior lavoro oltre a quello necessario per attivarle inizialmente.
Recipiente n.3: formazione (10% delle entrate)
La nostra educazione è importante e non finisce con il periodo scolastico. Dobbiamo investire nella nostra crescita personale costantemente, non solo per frequentare corsi che ci permettano di guadagnare di più, ma anche per accrescere la nostra cultura e la nostra conoscenza in generale. Imparare una nuova lingua – magari con un viaggio -, dedicarci a discipline meditative, frequentare un corso di cucina o di nuoto (se non abbiamo mai imparato a nuotare): tutto ciò che accresce la nostra conoscenza pratica e teorica è una risorsa che non potrà mai essere intaccata e che ci fornirà una marcia in più nelle più varie situazioni della vita.
Recipiente n.4: spese a lungo termine (10% delle entrate)
Accantoniamo il 10% delle entrate per delle spese extra. Quando vorremo acquistare un nuovo televisore o una nuova auto, invece di indebitarci con mutui e finanziamenti intaccando il recipiente n.1, potremo attingere da questa fonte.
Recipiente n.5: doni (10% delle entrate)
Nell’articolo precedente avevo detto che più guadagniamo, più siamo in grado di aiutare gli altri. Non dobbiamo dimenticarlo, e non dobbiamo dimenticare mai che non siamo soli. Ma soprattutto, non dobbiamo dimenticare che per guadagnare di più, dobbiamo anche essere più generosi verso chi ha bisogno. Con questo recipiente saremo in grado di esserlo.
Recipiente n.6: lussi (10% delle entrate)
Questo è denaro da spendere per qualcosa di straordinario, qualcosa che normalmente riteniamo fuori dalla nostra portata. Ad esempio, una cena nel miglior ristorante della città, noleggiare un’auto di lusso, un volo in elicottero. Questo denaro deve essere speso, perché ci aiuta a cambiare punto di vista e a pensare come persone ricche. Come ho già detto, infatti, i nostri guadagni sono le conseguenze delle nostre convinzioni e dei nostri atteggiamenti. Prendiamolo come un salutare esercizio di disidentificazione: pensare, fare, comportarsi diversamente per essere diversi.
Conclusioni
Ripeto: quello che abbiamo visto è un possibile obiettivo, che difficilmente potrà essere messo a regime già da subito. Però ci aiuta a capire che guadagnare di più è assolutamente inutile se non sappiamo gestire le nostre entrate con consapevolezza. Come abbiamo visto, non si tratta di ‘stringere la cinghia’ e il percorso non è in alcun modo punitivo, perché le diete troppo sbilanciate producono danni. Occorre equilibrare le rinunce alle spese incontrollate concedendoci dei lussi calibrati, investendo sì sul nostro futuro, ma facendolo anche migliorandoci e pensando a chi ha più bisogno di noi. Chissà se questa lezione possa essere utile anche per chi, oggi, pensa di governare con il solo rigore.